La storia di una casa, necessariamente s’intreccia con la storia di una città e con le molteplici vicende umane che toccano i proprietari, ricostruirla per intero risulta spesso malagevole ed anche la storia di Villa Fornari, come quella di tutte le bellissime ville che fra il settecento e l’ottocento sorsero nelle Valli del Camerinese, è a volte lacunosa a volte completamente oscura.
Si desume, dalla data riportata all’interno della cappellina annessa alla villa, che la costruzione ebbe luogo agli inizi del 1700.
Il primo proprietario della Villa fu Emidio Doncecchi, figlio di Giovanni da Camerino; Emidio, nacque ad Ascoli Piceno nel 1787 e sposò Rosa Beri, figlia di Giuseppe Beri e Candida Romiti. Quella dei Beri fu una delle famiglie più ricche ed in vista dell’ottocento camerinese. Alla morte di Doncecchi, la proprietà della villa passò a Rosa Beri, sua moglie, che dopo due anni convolò a seconde nozze con Carlo Fornari.
I Fornari, originari di Fabriano, furono industriali del cuoio e della carta; il capostipite di questa famiglia fu Antonio Fornari, il primo che utilizzò una marca filigranata nell’industria cartaria (Codice Vitruviano nella Biblioteca Vaticana). Alla morte di Rosa Beri la proprietà passò a Carlo, il marito, ed al figlio Lamberto.
Le più alte personalità della vita pubblica Camerinese soggiornarono in questa villa e qui vennero prese alcune delle più importanti decisioni della vita cittadina.
Grazie ad un magistrale restauro dopo decenni di stato d’abbandono e la sua trasformazione nel raffinato relais che è oggi, Villa Fornari è tornata a nuova vita ed accoglie i suoi ospiti tra le sue raffinate bellezze.